
Il comportamento assertivo rappresenta uno stile di interazione che consente di esprimere i propri pensieri, sentimenti e bisogni in modo chiaro, onesto e rispettoso.
Si può definire una forma di comunicazione che enfatizza I’importanza dell’equilibrio tra l’affermazione di sé e l’empatia verso gIi altri.
Un equilibrismo che certamente non è una competenza innata, ma che come molte altre strategie si può imparare o migliorare.
Per quanto possa sembrare complesso, forse la vera difficoltà sta da un’altra parte…dove? Continua a leggere…
La comunicazione assertiva: io ti vedo
La comunicazione assertiva include anche iI linguaggio del corpo, il tono della voce e la scelta delle paroIe.
Vi abbiamo accennato che attraverso un comportamento assertivo si può portare avanti il proprio punto di vista ed il proprio obiettivo, ma per quanto questo potrebbe non apparire semplice, a volte Ia difficoltà sta a monte: non sempre, infatti, sappiamo con chiarezza ciò che vogliamo.
In altre parole: per essere chiari con chi ci sta di fronte, dobbiamo in primis essere chiari con noi stessi.
Se questo aspetto è risolto, grazie all’assertività, possiamo tessere buone relazioni umane, basate per esempio sull’uguaglianza, promuovendo non soltanto i nostri interessi, ma anche quelli altrui.
Non si tratta di sperare in un mondo perfetto, semplicemente, attraverso la comunicazione assertiva le persone creano relazioni positive, risolvono conflitti e raggiungono i propri obiettivi personali e professionali.
Le persone assertive si distinguono per la loro capacità di stabilire limiti sani, perché pur “difendendo” i propri, riconoscono pari diritti altrui. Hanno di sé stessi una visione realistica, che in quanto tale, comprende la consapevolezza dei propri limiti e delle proprie fragilità.
Sono capaci di far dialogare la loro parte emotiva con quella razionale, non perché siano degli equilibristi, ma semplicemente perché accettano che la natura umana sia fatta da entrambi gli aspetti.
Non scelgono se essere più logici o più emotivi, scelgono di essere entrambe le cose, a seconda del momento e del contesto.
Assertività, quindi, fa rima con libertà, reciprocità, flessibilità e non soltanto per una questione fonemica, ma anche e soprattutto per una questione di atteggiamento.
Essere assertivi significa tenere a mente un’importante frase: “Io ti vedo”…chi non se la ricorda e non si è emozionata/o a sentirla nel primo capolavoro di Cameron : ” Avatar”?
Comunicazione assertiva significato
Per comunicazione assertiva significato si intende pertanto quella particolare competenza che ci permette di portare “fuori” il nostro mondo interiore, senza che i nostri vissuti emotivi e le nostre convinzioni feriscano o “soverchino” quelle altrui.
Lo abbiamo anticipato in un altro nostro articolo sulle “Tecniche di comunicazione: come migliorarle”: non è possibile non comunicare.
Se volessimo utilizzare un linguaggio matematico, come quello di un’equazione, potremmo affermare che la comunicazione sta alla relazione come l’ossigeno sta alla sopravvivenza.
La comunicazione è una delle colonne portanti dell’essere umano, è il fil rouge che attraversa le relazioni interpersonali, la vita privata, i rapporti tra colleghi.
La comunicazione assertiva è una vera e propria skill che ci permette non di apparire ma di essere realmente sicuri di ciò che siamo o diciamo, senza essere vissuti dall’esterno come aggressivi o perentori.
Un atteggiamento assertivo è il giusto equilibrio tra quello passivo e quello aggressivo .
Un comportamento passivo potrebbe mettere a riparo da qualsivoglia conflitto, ma ciò sarebbe possibile solo rinunciando alle proprie idee e convinzioni; in questo caso il prezzo da pagare risulterebbe piuttosto alto, perché abdicare costantemente da ciò che riteniamo opportuno lederà inevitabilmente l’autostima.
All’opposto una difesa “a spada tratta” delle proprie vedute, senza lasciare spazio a quelle altrui, mette a rischio di sensi di colpa o di inimicizie.
Un funzionamento aggressivo è tipico delle personalità narcisistiche, che proprio in virtù di ciò, amano sentirsi attorniate da coloro i quali hanno modalità passive di relazionarsi; solo in questo modo infatti si potrà ottenere conferma del proprio sentirsi superiori.
Una persona assertiva riesce ad ottenere ciò che vuole, nel pieno rispetto di ciò che anche un altro potrebbe volere, al contrario una persona aggressiva persegue lo stesso obiettivo, non curandosi di quanto questo possa trasformarsi in un possibile disagio relazionale.
Per questo motivo possiamo considerare l’ascolto attivo come una delle principali abilità del comportamento assertivo: un buon modo per farci ascoltare è quello di saperlo fare a nostra volta.
Tecniche assertive
Le tecniche assertive hanno come punto cardine il contenuto del messaggio ovvero: cosa si vuole dire a chi ci sta di fronte.
Possiamo sostanzialmente distinguerle in due macro categorie:
- Tecniche di comunicazione: ovvero come comunicare in modo efficace.
- Tecniche di difesa: ovvero come affrontare le critiche e gli altrui comportamenti manipolativi.
Tra le tecniche di comunicazione assertiva:
- Le domande aperte ovvero quelle che non si limitano solo a ricevere risposte laconiche, ma che al contrario facilitano la conversazione.
- Fornire informazioni su di sé per farsi conoscere e mettere il nostro interlocutore a suo agio.
- Parlare in prima persona singolare.
- Rimanere su fatti concreti e non su generalizzazioni confusive.
- Informare il nostro interlocutore sulle sensazioni che ci suscita; in questo modo potrà sentirsi responsabile in prima persona delle eventuali conseguenze. Al tempo stesso, verbalizzare il nostro stato d’animo è già un modo efficace per controllarlo e, in alcuni casi, evitare pericolose escalation simmetriche.
- Riconoscere e porre dei limiti.
- Imparare a dire di no.
- Quando necessario richiedere aiuto…in fondo i supereroi sono solo personaggi dei fumetti!
Tra Ie tecniche di difesa:
- L’asserzione negativa: parte da un principio tanto semplice quanto, almeno per alcuni, difficile da metabolizzare, ovvero ” nessuno è perfetto”. Accettare di avere commesso un errore e riconoscerlo, è un segno di maturità ed autenticità che riduce nell’altro una possibile risposta aggressiva.
- Inchiesta negativa: si approfondiscono i motivi di una eventuale critica ricevuta. Se fatta in modo autentico, indagare sul perché ci fornisce informazioni utili sul nostro comportamento, al contrario, mette chi ci ha criticato nella condizione di non poter sostenere la sua posizione.
- Annebbiamento: non si esprime nettamente un parere, ma si rimane sul vago. Può sembrare in antitesi con quanto abbiamo affermato sul comportamento assertivo, ma in alcuni casi è utile, per non alimentare un eventuale conflitto, soprattutto quando sembra esserci da parte del nostro interlocutore premeditazione o una generale indisponibilità al dialogo e al confronto.
- Selezionare il contenuto: di fronte ad una critica si può decidere di approfondire solo le parti che riteniamo costruttive, tralasciando le altre.
Leadership assertiva
Dare una definizione di leadership assertiva dovrebbe essere, a questo punto del nostro articolo, piuttosto intuitivo, perché ci aspettiamo che incarni e metta in pratica quotidianamente quanto è stato descritto.
Chi ha la stoffa da leader non ha bisogno di un contesto specifico per dimostrarla, perché è una attitudine che trova “spazio” ovunque, ma ahimè non tutti i leader hanno un atteggiamento assertivo e, a ben vedere, è questo che fa la differenza…
La leadership assertiva quindi, oltre a stabilire la giusta direzione e a guidare tutti verso quella meta, dovrebbe:
- Utilizzare una comunicazione correttiva, ma priva di giudizi a carattere personale (soprattutto se il contesto è quello lavorativo).
- Essere disponibile a comunicare in maniera schietta ed autentica i propri pensieri ed emozioni esprimere fiducia in sé stessa e negli altri.
- Avere una visione strategica.
- Gestire adeguatamente i conflitti; se non lo hai ancora letto vai all’articolo:“Gestione del conflitto: strategie e soluzioni”.
- Delegare alcuni compiti in modo efficace, così da accrescere la coesione e lo spirito di squadra.
- Avere una buona intelligenza emotiva, così da essere empatica.
- Saper gestire il tempo, stabilendo priorità e routine.
Abbiamo iniziato il nostro articolo affermando che la comunicazione è la linfa vitale di ogni relazione.
La relazione che cura è forse tra le più delicate ed importanti ed è per questo motivo che openhs da anni si occupa di formazione del personale sanitario, con l’intento di favorire dinamiche comunicative funzionali ed efficaci.
Del resto siamo convinti che: “Col tono giusto si può dire tutto, col tono sbagliato nulla: l’unica difficoltà consiste nel trovare il tono.” G.B. Shaw.
Contattaci per avere informazioni sui nostri servizi.